Mi presento: sono la Calatea!

Il 2018 è l’anno delle “patterned plants”, le piante con foglie variopinte. E la regina di questo tipo di piante sono senza dubbio io, la calatea! O  sarebbe meglio dire “noi”, perché il nome Calathea indica un genere di piante originarie del Centro e del Sud America, ognuna con un fogliame unico e molto decorativo che si srotola a partire dai lunghi steli. 

 

 

Identikit

Nome: Calathea
Origine: Centro e Sud America
Luce: diffusa e non intensa
Umidità: alta
Innaffiature: leggere e frequenti
Segni particolari: foglie variopinte che si abbassano di giorno e si alzano di sera

 

 

Che si preferiscano le foglie affusolate della lancifolia o quelle grandi e tonde della orbifolia, che ci si innamori delle venature rosa della sanderiana o delle sfumature verdi della veitchiana, è praticamente impossibile non essere conquistati dalle calatee. Da sole o in gruppo, siamo capaci di creare subito in qualunque stanza della casa un effetto jungle dinamico e accattivante.

Che siamo belle è fuor di dubbio, ma come ci si prende cura di noi?

 

Luce e temperatura

Noi calatee in natura viviamo nelle foreste ombrofile e tropicali, dove possiamo godere del riparo delle altre piante più alte, quindi in casa è bene tenerci ad una temperatura non inferiore ai 10° e non esporci a illuminazione intensa, che potrebbe anzi provocare l’accartocciamento delle nostre bellissime foglie.

Possiamo stare per esempio vicino a una finestra rivolta a Nord, mentre è meglio allontanarci se entra sole diretto.

Una cosa che vi meraviglierà di noi è che di giorno abbassiamo le foglie per poi tirarle su di nuovo la sera, un fenomeno legato ai cicli di luce e buio e noto come “nictinastia”.

Il motivo per cui si verifica circa ogni dodici ore è che nei nostri paesi di origine il giorno e la notte hanno più o meno la stessa durata. Non spaventatevi dunque se con la coda dell’occhio cogliete un movimento improvviso nella stanza: è la vostra calatea che saluta il sole o la luna a modo suo!

 

Umidità e innaffiatura

Amiamo l’umidità e si può assecondare questa nostra inclinazione con nebulizzazioni di acqua non calcarea (a eccezione delle varietà con foglie vellutate) o tenendo vicino al nostro vaso una ciotolina con ghiaia bagnata. Il bagno è per esempio un luogo ideale per noi, a patto che abbia una finestra.

Anche il terriccio dovrebbe essere tenuto leggermente umido (attenzione, umido non vuol dire zuppo!): gradiamo quindi in primavera ed estate frequenti e leggere innaffiature, che andranno poi diradate tra novembre e marzo.

In ogni caso assicuratevi che il vaso abbia un buon drenaggio e che l’eventuale coprivaso non contenga acqua stagnante. Le nostre radici sono infatti rizomatose, e se il rizoma è tenuto sano possiamo letteralmente rinascere anche dopo aver perso tutta la parte aerea!

 

Concimazioni, accorgimenti e malattie

È bene nutrirci regolarmente con concime liquido universale o per piante verdi.
Un rinvaso annuale, dalla primavera a giugno e con terriccio acido più sabbia o perlite, ci aiuta a crescere forti e rigogliose.

Invece, il caldo e la scarsa umidità possono esporci all’attacco del ragnetto rosso, o acaro, che va trattato con prodotti acaricidi.

Anche il fatto che le nostre foglie si secchino in punta o ai bordi può essere imputabile a un ambiente troppo secco, o in alternativa a funghi che si combattono con anticrittogamici.

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