La luce giusta
Si è da poco tenuto da Wild un incontro periodico sulla cura delle piante in casa, un tipo di evento a cui teniamo molto per due motivi. Il primo è che siamo contenti che ci siano tante persone con la nostra stessa passione, persone con cui confrontarsi e con tanti aneddoti sulle piante derivanti dalla propria esperienza. Il secondo è che crediamo di contribuire a creare così una consapevolezza maggiore su cosa vuol dire adottare una pianta: la nostra più grande soddisfazione è che un cliente torni mostrandoci le foto delle proprie piante cresciute e in salute.
Con la riduzione delle ore di luce, sopratutto durante periodi particolarmente sfortunati dal punto di vista meteorologico – proprio come quello che stiamo vivendo ora -, diventa ancora più importante prestare attenzione a un fattore essenziale per la crescita delle piante: una adeguata illuminazione naturale. La luce del sole serve infatti alle piante per effettuare la fotosintesi, processo alla base del loro metabolismo. Su questo punto insistiamo sempre molto in negozio, anche correndo il rischio di scoraggiare l’acquisto: chi viene a trovarci abitualmente ormai lo sa!
Ma cosa si intende per illuminazione adeguata? Ci sono piante con esigenze molto diverse ma crediamo si possa partire da alcuni fondamenti: la maggioranza delle specie che utilizziamo come piante da appartamento per esempio hanno bisogno di una “buona luce indiretta“. Cosa significa?
Prendiamo una finestra da cui non entrano raggi diretti del sole – perché esposta a Nord, per esempio, o perché ombreggiata da altri palazzi. Bene, a una distanza di oltre un metro da una finestra così la luce diminuisce sensibilmente. La stessa cosa accade se si esce dal cono di luce della finestra stessa, ovvero se posizioniamo la pianta ai lati della finestra, o sotto la finestra, o su una mensola troppo in alto.
C’è un piccolo gioco di immedesimazione che potete fare per capire se la vostra pianta ha luce sufficiente. Posizionatevi nel punto in cui si trova la pianta: riuscite a vedere il cielo dalla finestra più vicina? No? Allora quasi sicuramente la quantità di luce che arriva alla pianta è scarsa. Proviamo a scegliere un punto più vicino alla finestra e ripetiamo l’esperimento. Ora potete scorgere una piccola porzione di cielo? Va sicuramente meglio, ma siamo sicuri che non si possa fare di più? Non è un metodo scientifico, va da sé, ma questo gioco ci aiuta a metterci nei panni – o nei vasi – delle nostre piante e a comprenderle meglio.
E ci sono ovviamente delle differenze dovute per esempio al piano dell’appartamento, alla dimensione della finestra e alla sua particolare esposizione, nonché alla zona d’Italia – o del mondo – in cui ci troviamo, ma per essere sicuri che la vostra pianta stia bene nel tempo avvicinatela il più possibile al vetro e fatele “vedere” più cielo possibile.
D’accordo, obietterete voi, ma come la mettiamo con quelle piante che vanno poste “al riparo dai raggi diretti del sole” (quante volte ci siamo sentiti ripetere questa espressione)? Cosa faccio se dalla mia finestra entra sole diretto?
Innanzitutto bisogna considerare che quasi nessuna pianta si polverizza come un vampiro se colpita da un raggio di luce, anzi. Ci sono piante, come molte Euphorbia, la Ceropegia woodii, il Senecio rowleyanus e molte altre, che vi ringrazieranno a foglie giunte se permetterete loro di farsi un bagnetto di sole nell’arco della giornata. Per le altre, quelle da “mezz’ombra”, bisogna considerare che la luce solare da evitare in genere è solo quella più intensa che va dalla tarda mattinata a metà pomeriggio. La luce del mattino, invece, così come quella del tardo pomeriggio, è un vero toccasana per tantissime specie.
Se temiamo che l’intensità della luce sia eccessiva, abbiamo sempre due strade: allontanare gradualmente la pianta dalla finestra (ricordandoci sempre di quanto detto sopra) o filtrare la luce, per esempio con una tenda molto leggera o una pianta più grande. Le Calathea e le Ctenanthe, per esempio, i filodendri, la Rhaphidophora, le felci e la stragrande maggioranza delle cosiddette “piante da interno” vivono in natura al riparo di alberi o piante più grandi. Ma “in natura” vuol dire all’esterno, dove la luce, anche sotto un albero, è di molte volte più intensa rispetto a quella che ci può essere in qualsiasi appartamento.
Certo, ci sono pericoli legati anche all’eccesso di luce – può essere un buon argomento per un altro post -, ma nella nostra esperienza succede quasi sempre che le piante in casa soffrano del problema opposto. E proprio perché le differenze e le eccezioni alle regole sono tantissime, un consiglio che ci sentiamo di dare è quello di imparare i nomi delle piante che si ospitano in casa e conoscere il loro luogo e il loro habitat d’origine per cercare di interpretare al meglio le loro esigenze.
Grazie della lettura, stay Wild!