Mi presento: sono l’Araucaria!

Molti mi chiamano abete da appartamento o pino di Norfolk, ma facciamo un po’ di chiarezza…

Identikit

Nome: Araucaria heterophylla
Origine: Isola Norfolk
Luce: molto buona
Umidità: medio-alta
Innaffiature: profonde e distanziate
Segni particolari: rami orizzontali e simmetrici

… Sono una conifera, sì, ma non appartengo né al genere Abies né al genere Pinus, bensì a quello delle Araucaria, alberi diffusi in aree subtropicali dell’emisfero meridionale e risalenti all’inizio del Mesozoico, il che fa di noi dei veri e propri fossili viventi. Alcune evidenze suggeriscono persino che il lungo collo dei sauropodi possa essersi evoluto per raggiungere le foglie più tenere sulle nostre altissime cime!

In entrambi i miei nomi comuni però c’è una mezza verità. Il primo, “abete da appartamento”, nasce dal fatto che più di ogni altra conifera mi adatto agli spazi interni. Non sopporto infatti il gelo e difficilmente supererei all’esterno un inverno europeo. Il secondo invece, “pino di Norfolk”, rivela la mia origine: la bellissima Isola Norfolk a est dell’Australia, dove figuro orgogliosamente come stemma sulla bandiera locale bianca e verde.

Luce e temperatura

Mi piace la luce e da adulta i miei rami sono rivolti in alto verso il sole per catturare tutta la sua energia. Gli esemplari adottati nelle case sono però in genere giovani piante che vanno protette dai raggi più forti. Ciò non toglie che abbiamo comunque bisogno di una buona illuminazione e che ci giovi un po’ di luce diretta del mattino o della sera.

La mia temperatura ideale è tra i 10 e i 27°, con un minimo di 5-7° d’inverno. In primavera e in estate posso essere posizionata anche fuori, purché riparata dal sole battente, ma ai primi freddi riportami dentro, per piacere! Prometto che mi renderò utile, producendo ossigeno, arredando con il mio portamento indomito e, se vorrai, prestandomi a fare da alternativa ecologica agli alberi di Natale sintetici o recisi.

Umidità e innaffiature

Le mie necessità in fatto di umidità aumentano con l’aumentare delle temperature: nebulizza i miei rami con acqua a temperatura ambiente se in casa ci sono i caloriferi accesi o quando fa molto caldo.

Mi adatto a molti tipi di substrato, meglio se leggermente acido e comunque sempre molto leggero e drenante. Ciò che temo più di tutto infatti è un terreno zuppo. Dovrai capire quanto bagnare le mie radici perché ci sia la giusta umidità senza eccesso di acqua e senza lunghi periodi di siccità, ma sono sicura che ci riuscirai: lascia pure asciugare il terriccio e poi innaffia uniformemente, rimuovendo l’eventuale eccesso dal sottovaso.

Concimazioni, accorgimenti e malattie

Sono un albero! Per crescere forte e sana ho bisogno di concimazioni, soprattutto nel periodo di crescita vegetativa, ovvero da marzo – quando i miei apici cominciano ad allungarsi formando delle punte di un verde più chiaro – fino a settembre. Usa pure un concime liquido diluito nell’acqua di bagnatura circa una volta al mese.

In natura posso arrivare fino ai 70 metri di altezza, ma in vaso la mia crescita è ridotta, difficilmente supero i due metri e c’è bisogno di rinvasarmi solo se divento troppo grande rispetto al contenitore (in genere ogni 2-3 anni). Non spuntare mai la mia cima e non tagliare i miei rami per non rovinare la mia bellissima forma piramidale: puoi al limite rimuovere i rami più bassi che decido di far seccare man mano che cresco in altezza.

Il parassita che più frequentemente prova ad attaccarmi è la cocciniglia cotonosa. Controlla periodicamente i miei aghetti per identificare eventuali globulini bianchi simili a ovatta. Se li trovi, rimuovili per piacere con un pennello umido e usa un antiparassitario specifico solo se l’infestazione è estesa.

Ecco, credo di aver detto abbastanza. Il resto lo imparerai con l’esperienza, stay wild!

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